PARTENZA E ARRIVO - Fubine Monferrato
TAPPA 1 - Altavilla Monferrato
TAPPA 2 - Casorzo
TAPPA 3 - Rosignano Monferrato
TAPPA 4 - Camagna Monferrato
TAPPA 5 - Vignale Monferrato

in sella
Anche per questa partenza, ecco i nostri consigli per una buona escursione. Controllate con calma la bicicletta compresa la pressione delle gomme e allacciate stretto il casco. Dopo aver acceso le luci di posizione e fatto rifornimento di acqua e integratori, sistemate cellulare, macchina fotografica e telecamera. Ricordatevi di portare con voi uno zainetto o dotatevi di una borsa da agganciare alla bici: si parte alla caccia di tesori gastronomici! I migliori souvenir, diceva il saggio gourmet, sono quelli che si mangiano.
Si parte dalla parte bassa di Fubine: ci sono ben due possibilità. La prima è scegliere la centrale piazza Robotti, dove c’è anche un distributore dell’acqua. La seconda è a pochi metri di distanza dall’area attrezzata per camper La Valle: si tratta del piccolo parcheggio realizzato per la Panchina gigante 133, la “Meraviglia”, che si trova a 1,7 km su una stradella laterale con pietrisco nella prima parte. È una delle panchine più amate del Monferrato per la sua splendida vista sulle colline e sulla corona delle Alpi. Nello stesso parcheggio si trova, seminascosta, una colonnina per la ricarica delle e-bike. Un’altra colonnina è davanti all’ufficio Informazioni turistiche accanto al Municipio. (A Fubine, unico paese nei nostri giri a mettere a disposizione due colonnine, va quindi l’applauso del ciclista goloso).
Per Altavilla si percorre la provinciale 50 in direzione nord e si lascia sulla sinistra il Fubine sport Village. Dopo 4,5 km si arriva ad una rotonda alla base di Vignale e si imbocca la provinciale 52 e dopo circa 300 metri la 51 che porta al centro storico e al Municipio, che abbiamo fissato come traguardo di tappa. La strada è un po’ in salita, ma piacevole. Fate attenzione a lasciarvi sulla destra l’ex trattoria del Tramway e sulla sinistra le Distillerie Filippo Mazzetti, che ospitano anche un museo della grappa (possibile sosta). In totale da Fubine sono 6,5 km che si possono percorrere in i 30 minuti.
La deviazione/ Il sentiero Cai le Vecchie fonti
Dal centro di Fubine è possibile prendere il sentiero 860 “Le vecchie fonti”, adatto anche alle mtb. Dotato della segnaletica Cai 860, l’itinerario è lungo 13,88 km ed è un percorso ad anello che si snoda tra le colline e la valli attorno al paese. C’è anche un versione ridotta, che prevede il ritorno dalla località Boschetto chiudendo il circuito a 9,5 km.
le soste golose
Ristorante
IL BIANCOSPINO
via Umberto I, 43 - tel. 3397703955
Una trattoria semplice e accogliente, dove una coppia fa tutto in casa con passione. Discreta scelta di vini e un menu che può avere soufflé di patate con tartufo nero e leggera gorgonzola; agnolotti caserecci al ristretto di Barbera; stracotto di vitellone alla Barbera d’Asti con polenta croccante a fette.
Cantine
PASTORELLO MARIO
via San Cristoforo, 6 - tel. 3334634060 - www.pastorellovini.it
Mario Pastorello ha lasciato la metalmeccanica per dedicarsi alla cantina di famiglia. Produce vini piemontesi, con l’aiuto dell’enologo Donato Lanati, tra cui il premiato Monferrato Rosso "Madò" (barbera e nebbiolo) e l'Albarossa "Passion". La cascina è un B&B (3 camere) con degustazioni di vini accompagnati da salumi, formaggi, ma anche speciali piatti tipici, preparati dalla moglie Donatella.
Negozi
PROFUMI DI CIOCCOLATO
via Bertoldi, 46 - tel. 0131778213 - 3404896368
Luigia Belperio, con 30 anni di esperienza in cioccolateria, torna a Fubine nel 2015. Apre un laboratorio artigianale, dove produce cioccolato, torte e i celebri "Baci della Contessa", fatti a mano. Utilizza materie prime locali, come confetture, nocciole e farina di farro.
cosa vedere
Fubine, piccolo centro del Basso Monferrato, ha davvero mille volti ma il più celebre ed immediato, anche per la sua riconoscibilità, è la Chiesa di Santa Maria Assunta che vanta un campanile in stile neogotico, alto ben 56 metri, considerato il simbolo del paese. Le altre tre chiese storiche del paese edificate in tempo di peste, quella di Sant’Ignazio, quella della Trinità e quella dell’Immacolata (attualmente sconsacrata e conosciuta col nome di Chiesa dei Batù) meritano ad ogni modo una visita. Da segnalare il castello, conosciuto come Palazzo Bricherasio che dispone di un importante giardino pensile, realizzato prima del 1800 e che, ancora oggi, ospita bellissime palme e una sofora.
Fubine ha infatti sempre conservato un rapporto stretto con la nobile famiglia Bricherasio il cui esponente più importante fu il Conte Emanuele, co-fondatore della Fiat e dell’Aci, il cui padre commissionò la costruzione di una celebre Cappella in zona Cappuccini. È questo il luogo in cui si può ammirare il monumento funerario di Emanuele Cacherano di Bricherasio, realizzato da Leonardo Bistolfi, che raffigura il conte nella quiete della morte vegliato da un angelo velato. La Cappella è meta di pellegrinaggio anche per molti appassionati di cavalli, spinti dal desiderio di portare un saluto a Federico Caprilli, “magister equitum”, la cui salma giace accanto a quella del Conte.
Ma Fubine è anche celebre per i suoi infernot, che sono sparsi in tutto il territorio e che offrono un valido motivo per fermarsi o visitare una cantina. L’infernot è una sorta di appendice alla cantina, destinata a conservare il vino grazie a temperatura e umidità costanti durante tutto il corso dell'annoma non solo. Ricavati nel tufo, gli infernot si presentano in due tipologie: quelle scavati a mano dai contadini tra l’800 e il 900, che si configurano come corridoi che sfociano in una stanza deposito, e quelli più antichi che, nel centro storico, servivano da via di fuga e sono costituiti da larghi corridoi comunicanti solo a volte chiusi da una porta. E proprio nel centro del paese, sotto il Municipio si trova l’infernot gestito dall’Ecomuseo della Pietra dei cantoni, visitabile la domenica o nei week end su prenotazione e Luogo del cuore ogni primavera delle giornate del Fai.
info: tel 3932869018 - www.infernottraveller.it; prenotazioni@ecomuseopietracantoni.it
TAPPA 1 - ALTAVILLA MONFERRATO
in sella
Scaldati i muscoli si parte dal centro di Altavilla per raggiungere Casorzo. La strada è abbastanza semplice: dopo 200 metri in direzione nord si prosegue lungo la provinciale 51 lasciandosi sulla sinistra la casetta dell’acqua e a destra la cappella di San Grato. Dopo circa 3,2 km ci si immette nella provinciale 30. Proprio a questo bivio sulla sinistra è visibile nella Vigna Colma dei Poderi Bricco Mondalino la scultura Lo squalo Terremerse, il fossile #5 del progetto di arte contemporanea terremersemonferrato.it e la Big bench 107 che ricade però nel comune di Vignale. Imboccata la provinciale 30 si arriva direttamente al centro di Casorzo riconoscibile per la cupola rotonda della Chiesa della Madonna delle Grazie. In questo tratto, se seguite le indicazioni di Komoot, vengono segnalati alcuni punti panoramici spettacolari, compresa la deviazione per il sentiero della Malvasia. In totale, sino alla chiesa, sono 5,1 km che senza tirare troppo si possono fare in 20 minuti (ma noi non saremo lì con il cronometro…).
le soste golose
Ristoranti
MISTER BARBERA
via Cavour, 4 - tel. 0142926179 - www.ristorantemisterbarberadialtavilla.it
Una trattoria d'altri tempi nel centro paese, con due sale intime e curate. In tavola piatti della tradizione cui accostare una buona bottiglia fra una dozzina dei migliori produttori del Monferrato. Ottimi i dolci.
Produttori
ANTICA DISTILLERIA DI ALTAVILLA
loc. Cittadella, 1 tel. 0142926185 – 0142926117 - www.grappaltavilla.com
Vinacce fresche del Piemonte, distillazione con metodi tradizionali in alambicchi di rame a vapore e invecchiamenti in botti di rovere di Slavonia o barrique di Troncais. Sono i punti focali di questa storica distilleria piemontese, che da sempre lega il suo nome a grappe di altissima qualità. Davvero interessante anche il loro Museo della Grappa, aperto tutto l'anno previa prenotazione.
MAZZETTI D’ALTAVILLA DISTILLATORI DAL 1846
viale Unità d’Italia, 2 - tel. 0142926147 - www.mazzetti.it
La famiglia Mazzetti - oggi alla settima generazione - va il merito di aver tenuto salde le radici nella tradizione pur sapendosi innovare, anche attraverso la creazione di prodotti pensati anche per la mixology. La distilleria ha sviluppato inoltre anche la parte dell'accoglienza, con l'apertura alle visite e il ristorante interno Materia Prima, che abbina le grappe di casa ai piatti della tradizione piemontese.
cosa vedere
Già il nome è la migliore descrizione del paese: Altavilla, ovvero città alta. Il centro abitato, infatti, si sviluppa dalla cima della collina, dove un tempo si trovava il castello, e si espande lungo i crinali che scendono giù a valle. Tra le curiosità di Altavilla il monumento ai Caduti della prima guerra mondiale. All’ombra dell’antico castello, si nota una statua di bronzo chiamata “Libertà in Monferrato”: figura femminile, vestita di una lunga tunica, non impugna armi ma imbraccia uno scudo. L’opera è stata realizzata da Paul Maximilien Landowski, ovvero l’autore del Cristo Redentore che veglia su Rio de Janeiro. La statua non era nata per essere posta qui: in origine decorava il salone del transatlantico francese Normandie, varato nel 1932. Alla demolizione della nave, il proprietario del castello di Altavilla, appassionato d’arte, fece propria l’opera, per poi donarla al Comune. Interessante la chiesa parrocchiale, intitolata a San Giulio d’Orta, patrono locale. Alla base del paese, in località Cittadella, c’è il Museo dei Tramways, in prossimità del deposito dei bus e della distilleria Mazzetti. Il museo ripercorre la storia delle tramvie del Monferrato attraverso documenti, immagini, reperti e vecchie strumentazioni originali, mentre all’esterno il museo ospita alcune locomotive a vapore, una locomotiva elettrica e un carro merci dell’Ottocento.
info: www.comune.altavillamonferrato.al.it; tel. 0142926141
TAPPA 2 - CASORZO
in sella
Rifocillati, si inforca la bicicletta con traguardo Rosignano. Si ripercorre per circa 1 km un tratto della sp30 che, dopo una svolta a sinistra, diventa 30c. Si procede verso nord in direzione regione Molino lungo la sp 49. Dopo uno stretto tornante si lascia sulla destra il borgo di Olivola. Sempre sulla sp 42 si arriva ai piedi del paese di Rosignano. L’ingresso a Rosignano passa attraverso via Noceto e poi via San Sebastiano. La nostra tappa finisce in piazza Sant’Antonio sotto la Torre civica, dove c’è anche una rastrelliera per le bici e una colonnina per la ricarica delle e-bike. In totale sono 14 km da percorrere in un’ora e 10 minuti senza affanni e senza fretta.
La deviazione - Il bialbero
Pochi chilometri fuori da Casorzo, sulla cresta di una collina circondata dai vigneti, è cresciuta una pianta quasi unica e celebre in tutto il Monferrato: un bialbero. Il doppio albero è formato da un ciliegio cresciuto sopra un gelso, caso molto raro, soprattutto perché tutte e due le piante hanno dimensioni normali e godono di ottima salute. Le due piante vivono da anni una pacifica coesistenza, un fenomeno che stupisce turisti e botanici. In primavera, quando le foglie dei due alberi sono di colori diversi, lo spettacolo è davvero impedibile! La deviazione richiede meno di 5 km andata e ritorno sulla provinciale 38, da percorrere in 20 minuti.
le soste golose
Cose buone
PANIFICIO F.LLI VILLA
via San Lodovico, 9 - tel. 0141929185
Da oltre vent'anni sforna la Monferrina, un pane a pasta dura preparato a mano, con farina, lievito e pochissima acqua. Tra i prodotti principali anche pane a lievito naturale e torte di produzione propria come le crostate con marmellata.
ULIVETO CASA CARUCCI
via Beata Vergine delle Grazie, 21
Sorprendentemente, il Piemonte non si distingue solo per i suoi vini e le nocciole, ma vanta anche una crescente produzione di olive. Tra le ultime scoperte, a Casorzo, dove Antonio Carucci, di origini salernitane, è tornato per riunirsi alla sua famiglia. I suoi oliveti sono sparsi tra Casorzo, Vignale Monferrato e Grazzano Badoglio. Dalle cultivar di olive Leccino, Grignan, Nostrale di Brisighella, Pendolino, Taggiasca, Frantoio, Coratina e Casaliva, nascono i suoi oli I Musi, Cresta del gallo, Il marino e To get there, ottenuti da spremitura a freddo, mediante procedimenti meccanici.
cosa vedere
Casorzo, meno di 500 abitanti, ha origini di epoca celtica, anche se vede una maggiore espansione nel medioevo. Situato in una zona particolarmente fertile, Casorzo è conosciuta per la sua produzione vitivinicola, soprattutto per la Malvasia. Due gli edifici religiosi da vedere se si vuole fare una pausa più lunga: la Chiesa di San Vincenzo Martire, imponente costruzione settecentesca, e il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, posto nel verde di un’altura all' estremità orientale del paese. Si tratta di un edificio romanico, risalente forse al 1180, sul quale è addossata una costruzione a pianta circolare di epoca ottocentesca.
info: www.comune.casorzo.at.it
TAPPA 3 - ROSIGNANO MONFERRATO
in sella
Ricaricate, se necessario, le batterie elettriche e quelle mentali. Nel primo tratto si riprende la via San Sebastiano ma non si svolta verso via Noceto e si prosegue dritto. Poco dopo si nota sulla sinistra, imboccando la sp 42, il castello di Uviglie. Sempre sulla 42 c’è la parrocchiale di San Martino. Proprio qui si incontra una stazione per la ricarica delle e-bike. San Martino di Rosignano sorge sulle Argille azzurre, ultimi depositi marini prima del ritiro del mare dal Piemonte e l'emersione delle colline del Monferrato. A questa altezza va fatta una svolta a sinistra in via Castelli che diventa poi strada San Martino. Poco dopo si svolta a sinistra in Regione Lupa per arrivare dopo 1 km esatto all’incrocio con la provinciale 45.
Svoltato a sinistra si fanno solo 100 metri e poi si svolta a destra per la provinciale 69 che, in un bel percorso monferrino, porta a Camagna. Prima del paese sulla destra c’è la panchina gigante 119. Poco dopo, come punto di riferimento prendete la cappella campestre della Madonna dell’Assunta. Qui la provinciale diventa la 68. Per arrivare alla chiesa di Sant’Eusebio, nostro striscione di arrivo, si passa da via Casale e davanti al murale che ricorda la pietra del Tempo la “Culiëta”, la pietra magica che aveva il potere di prevedere il meteo. Poco lontano, sotto la chiesa di Sant’Eusebio, in piazza Lenti, c’è una ricarica per e-bike. Il percorso Rosignano-Camagna risulta alla fine di 10 km percorribili in 55 minuti.
le soste golose
Ristoranti
A CASA DI BABETTE
Regione Valle Ghenza - via Isola, 2 - tel. 0142488885
Il locale rievoca l’ambiente dei bistrot francesi e ci sono camere per la notte e il dehors per la bella stagione. Piatti imperdibili: agnolotti monferrini; filetto di maialino in crosta di erbe aromatiche, chutney di mele e patate. Bonet
FALETTA 1881
reg. Mandoletta, 81 - tel. 0142670068 - www.faletta.it
Una splendida cascina che si affaccia sulla valle di Rosignano. A tavola i piatti si abbinano ai loro ottimi vini prodotti dai vigneti intorno. Ecco i plin di gallina al burro, timo e nocciole e il coniglio ripieno con salsa alle olive. Panna cotta con fragole e krumiri.
Cantine
CASTELLO DI UVIGLIE
via Castello di Uviglie, 73 - tel. 0142488132 - www.castellodiuviglie.com
Antica roccaforte medievale, nelle cantine del castello la famiglia Bonzano ne custodisce l'anima, creando vini che fondono storia e innovazione. I vigneti danno vita a etichette di pregio, come il Grignolino del Monferrato Casalese "San Bastiano”, ma anche il Monferrato Rosso "Hosteria" e la Barbera del Monferrato Superiore "Pico Gonzaga". Gli appassionati possono esplorare il castello e le sue cantine attraverso percorsi di visita che comprendono tour storici e degustazioni guidate.
VICARA
Cascina Madonna delle Grazie, 5 - tel. 0142488054 - www.vicara.it
L'anima del Monferrato vibra nei vini di Vicara: Barbera, Grignolino, Freisa, classici e audaci, nascono da agricoltura sostenibile. Visite su prenotazione svelano segreti, tra degustazioni di vini in accostamento a prodotti e piatti tipici (su prenotazione).
cosa vedere
Grazie al suo borgo antico Rosignano Monferrato, il borgo dei sassi, è una delle destinazioni più amate di questa parte del Monferrato. Tra i suoi figli più celebri il pittore divisionista Angelo Morbelli ed alcune delle sue opere sono riprodotte su pannelli lungo un suggestivo percorso. Degno di citazione anche l’angolo panoramico per gli innamorati con il cartello con l’obbligo di baciarsi. Rosignano conta nel suo territorio ben tre castelli. All’interno del borgo antico si trova l’antico castello di Rosignano, posto in cima alla rocca. Pare che dal castello, edificato del XIV secolo, si dipanasse una serie di cunicoli sotterranei per consentire la fuga dal paese fortificato. Oggi il castello è di proprietà privata. Più recente è invece il Castello Mellana, realizzato a inizio del XX secolo. Il castello, trasformato in un B&b di lusso, riprende i motivi architettonici del castello del Borgo Medievale al Valentino di Torino.
Con una storia che risale al XIII secolo il Castello di Uviglie si erge su una collina poco distante a paese.Il castello merita assolutamente una visita, che comprende le eleganti sale affrescate, lo splendido parco secolare e le cantine storiche. Passeggiando per Rosignano e le sue frazioni l’attenzione è attirata da alcuni attrezzi agricoli che costituiscono la base del Museo contadino diffuso “La città del vino”. L’Unione collinare “Terra di vigneti e pietra dei cantoni” propone in questo ambito anche un percorso del Trifulau in valle Ghenza (www.unionevignetiecantoni.al.it - tel. 0142489009) di circa 4 km che si può percorrere in bicicletta. A metà del percorso si incontra un mulino, esempio di archeologia industriale di fino Ottocento.
info: www.comune.rosignanomonferrato.al.it
TAPPA 4 - CAMAGNA
in sella
Quello tra Camagna e Vignale Monferrato è un bel percorso nella natura. Noi come punto di arrivo abbiamo posto Palazzo Callori. Dalla piazza Sant’Eusebio si prende a destra la via Sant’Antonio che porta al cimitero di Camagna ed al parco che ricorda l’eccidio fascista della Banda Lenti. Tramite la provinciale 68 si arriva alla base di Vignale. Attenti solo a lasciarvi sulla destra la cappella di San Bernardo. Entrare a Vignale non è complicato basta seguire le indicazioni per Palazzo Callori, uno scrigno di tesori del Monferrato. In totale sono 5 km che hanno bisogno di 20 minuti sempre al netto di tappe e pause.
La deviazione - L’itinerario in mtb “Le terre di Aleramo”
Attorno a Camagna si sviluppa un itinerario per mtb di visit Piemonte, il sito turistico ufficiale della Regione Piemonte. “Le terre di Aleramo” comprende anche Tonco, Alfiano Natta, Castelletto Merli, Frassinello Monferrato, Olivola, Ottiglio e Vignale Monferrato. Abbastanza impegnativo, il percorso di sviluppa per 63 km. Seguendo i segnavia distintivi del CAI (bianco/rosso), si inoltra quasi interamente in strade sterrate in un paesaggio di prati e vigneti punteggiati dai vecchi casot, le tipiche costruzioni campestri per il rimessaggio degli attrezzi.
Info e traccia Gpx scaricabile su visitpiemonte.com/itinerari/in-bici-nelle-terre-di-aleramo
le soste golose
Negozi
LA BOTTEGA DI CAMAGNA
piazza Lenti, 21 - tel. 3716133962
Questa è molto di più di una semplice bottega: è un Golosario vivente, tanto sono di qualità i prodotti in vendita: dalle carni di razza piemontese ai salumi e formaggi; quindi i ravioli del plin, i grissini artigianali accanto a frutta e ortaggi di stagione, con cui sono preparate conserve e confetture e marmellate. Da provare le proposte con la nocciola Tonda Gentile Igp. Tutto di piccoli e bravi artigiani del circondario.
PANETTERIA REALE MASSIMILIANO
via Debernardi, 3 - tel. 0142925522
In una via in centro paese, la bottega di Massimiliano Reale si riconosce per il profumo buono d’altri tempi. La sosta è raccomandata per le Monferrine, il pane di pasta dura tipico del Monferrato, i grissini stirati e una serie di paste dolci da colazione.
cosa vedere
Il profilo di Camagna non passa mai inosservato, soprattutto a chi passa nelle vicinanze occasionalmente: la cupola della Chiesa di Sant’Eusebio. Le prime tracce della Chiesa di Sant’Eusebio risalgono alla fine del 1200. La chiesa è stata demolita ed eretta diverse volte, ma la forma che possiamo ammirare oggi è frutto dell’ultima ricostruzione avviata nel 1885 e completata nel 1890 su progetto di Crescentino Caselli, allievo e assistente di Alessandro Antonelli, famoso per la Mole Antonelliana. Anche Camagna è celebre per i suoi infernot, le antiche cantine scavate a mano nella pietra arenaria. Camagna conserva anche una leggenda legata alla presenza di una misteriosa “pietra magica”, chiamata “La Culiëta”, che avrebbe avuto il potere di predire il tempo. Oggi il potere magico della Culiëta non è più a portata di mano per i camagnesi: il sottopassaggio dove sorgeva è stato murato e con lui anche la pietra. La leggenda, però, è tenuta viva ancora oggi da un grande murales che la ritrae in via dei Martiri.
Interessante, se si vuole fare una deviazione, l’escursione alla big bench 119 di Camagna. La panchina gigante rossa e verde si trova a circa 1,7 km sulla provinciale 69 in Regione San Rocco, nell’area dove un tempo c’era una chiesetta. Da qui si può godere a 360 gradi di una vista incredibile sul Monferrato Casalese. Tra agosto e settembre Camagna ospita anche il Camagna classic festival “Sut lacupola”
info: www.sutlacupola.com
TAPPA 5 - VIGNALE MONFERRATO E RITORNO A FUBINE
in sella
L’ultima tappa del nostro itinerario ci riporta da Vignale a Fubine. Da Palazzo Callori si prende via Cantamessa che porta alla provinciale 68. A circa 400 metri dalla partenza si prende la via San Rocco che dopo 2,8 km si immette sulla provinciale 50 lasciandosi a sinistra il cimitero che ci riporta direttamente a Fubine. Fate attenzione solo alla rotonda che interseca la provinciale 5. Sono 6,5 km che hanno bisogno di 30 minuti.
le soste golose
Ristoranti
UNIVERSO
via Bergamaschino, 19 - tel. 0142933052
Ristorante arioso con un bel dehors interno affacciato sulle colline (emozione). La cucina è rodata con i suoi classici di perfetta esecuzione: un biglietto da visita per il Monferrato. Piatti imperdibili: friciulin verdi; agnolotti al burro profumato; gnocchi; arrosto; coniglio al forno. Flan di mele
SERENELLA - LE TRE LASAGNE
via Bergamaschino, 1 - tel. 0142933412
Si mangia bene a prezzi competitivi in questo ristorante di fianco allo storico Palazzo Callori. Anche la cantina, accompagna una cucina d’impronta piemontese, può dire la sua. Sarà una goduria il bel dehors.
Cantine
ACCORNERO GIULIO
Cascina Cima, 1 - tel. 0142933317 - www.accornerovini.it
Chi ama il Grignolino sa quanto è grande questa cantina – da noi premiata come Memorabile nel 2019 – guidata con passione da Ermanno Accornero. All’interno della struttura alcune camere molto accoglienti affacciate su quel lembo di Monferrato che ospita anche la big bench arancione della Maison, dedicata proprio al Grignolino. Il tutto prima (o dopo) una visita in cantina, che culminerà con la degustazione delle ottime referenze aziendali.
CANATO
Cà Baldea, 18/2 - tel. 3409193882 - www.canatovini.it
La location è già di per sé suggestiva: un edificio storico di proprietà prima delle monache del chiostro di San Bartolomeo, quindi del vescovo di Casale Monferrato, monsignore Caravadossi, che acquistò la masseria con tanto di infernot. Oggi è la famiglia Canato a tenere le redini di questa proprietà comprendente 10 ettari, da cui nascono vini che raccontano fedelmente il terroir: dalla Barbera al Grignolino, passando per il Freisa.
HIC ET NUNC
loc. Ca’ Milano, 7 a-b - tel. 0142670165 - www.cantina-hicetnunc.it
A Vignale Monferrato, in località Mongetto, fa capolino tra le vigne un’avanguardistica cantina “trasparente”, perfettamente integrata nel contesto paesaggistico. La casa colonica è stata restaurata per dare vita a Ca’ dell’Ebbro, che prevede l’affitto della struttura intera, con piscina all’aperto e 7 camere. Gli spazi produttivi (serbatoi e barricaia) sono a vista da qualsiasi punto della sala degustazione.
ORESTE BUZIO
via Piave, 13 - tel. 3389306755 – 3429716467 - www.orestebuzio.it
Vignale Monferrato sta al Grignolino come il Grignolino sta a Oreste Buzio, che nella sua cantina valorizza questa denominazione con campioni eccellenti come il Grignolino del Monferrato Casalese, una chicca inserita tra i nostri Top Hundred nel 2010. Un impegno che si riflette anche nelle altre etichette della cantina – Freisa e Barbera su tutti – realizzate rispettando le tradizioni locali.
Cose buone
MONGETTO CONFERTURE & CONSERVE
Cà Mongetto, 10 - tel. 0142933469 – 0142933039 - www.mongetto.eu
Negli anni '80, i Santopietro, ispirati dalle ricette di nonna Palmira, avviano la loro avventura gastronomica. Nel 1998 nasce la Cooperativa del Mongetto, oggi composta da sei soci che producono specialità tipiche del Monferrato. Tra le loro delizie: i peperoncini tondi farciti di capperi e acciughe sotto sale, la bagna cauda, l’antipasto monferrino, i sottoli, la salsa della vendemmiar e la carciuga . Queste prelibatezze sono acquistabili anche alla Locanda agrituristica Il Mongetto, disponibile per pernottamenti e visite alle cantine e agli infernot.
cosa vedere
Il borgo di Vignale risale al Medioevo e apparteneva al Marchesato degli Aleramici di Monferrato. Grazie alla sua posizione collinare venne subito edificato un castello; successivamente passò alle dinastie dei Paleologi, che ne ampliarono il borgo costruendo il complesso dei Servi di Maria del XV secolo. La guerra tra Francia e Spagna portò a Vignale cento anni di scontri nei quali il borgo venne bruciato più volte e fu in seguito oggetto all’epidemia di peste. Infine vi insediarono i conti Callori, che ne mantennero il possesso fino all’Ottocento. Palazzo Callori, loro residenza, venne acquistato dalla regione.
Tra le chiese da citare a Vignale la Parrocchiale di San Bartolomeo, demolita a fine 1700 e poi ricostruita alla cui spalle c’è una stupenda terrazza panoramica, la Chiesa della Beata Vergine Addolorata o del Convento dei Servi di Maria, costruito tra il 1470 e il 1505, in stile gotico; la chiesa di Sant’Anna risalente a fine 1800; la Chiesa della Madonna del Fossano in stile romanico. Non perdetevi, a lato di palazzo Callori, il belvedere Melvin Jones, dedicato al fondatore dei Lions. Nel mese di agosto Vignale festeggia due feste patronali. Il 10 si celebra San Lorenzo, mentre il 24 si celebra San Bartolomeo. Il paese di Vignale è anche legato all’importante Festival Vignale in danza, nato nel 1978 e che ogni anno propone una rassegna di spettacoli di alto livello, ma anche formazione con residenze e masterclass e mostre d’arte. info: www.vignaleindanza.com
In questo nostro itinerario, fatica e godimento per i paesaggi e le golosità del Monferrato sono andati, come sempre, di pari passo. E a questo riguardo ecco alcuni semplici consigli che vale la pena ripetere per ogni itinerario: prima di tutto, non saltare giù dalla bici e salire subito in macchina o sul divano. Bisogna dare al corpo e soprattutto alla schiena il raffreddamento che meritano. Bisogna allungarsi, camminare e lasciare che il sangue torni a scorrere nei posti giusti. Questo è il primo passo per curare quel dolore ai muscoli delle gambe e al fondoschiena dopo aver pedalato. Il corpo di un ciclista è come uno strumento ben accordato e, come ogni virtuoso sa, bisogna mantenerlo in condizioni perfette per un concerto o un’uscita. Lo stretching non è solo una routine di riscaldamento o defaticamento; è un impegno quotidiano per mantenere i muscoli flessibili e le pedalate fluide.
Ed ora una bella riflessione dell’antropologo e sociologo francese, Marc Augè, quello che inventò la definizione dei non luoghi come gli aeroporti moderni, tutti uguali in tutto il mondo. Luoghi che il ciclista goloso rifugge. Augè osservava che “il legame che unisce il ciclista alla sua bicicletta è, letteralmente, un legame d’amore e di riconoscenza che il tempo non consuma, ma rinforza, e se poi la vita li separa il ricordo resta in forma di memoria o nostalgia”.
Davide Banfo
Giornalista torinese, ho lavorato per molti anni a Repubblica. Ora mi occupo di comunicazione, pubblicità e buon cibo. Mi piace andare in bicicletta e in barca. Vivo tra Roma, Torino e il Monferrato. Per suggerimenti scrivetemi a davidebanfo@ciclistagoloso.it