
partenza e arrivo: moncalvo
in sella
Controllata la bicicletta, allacciato stretto il casco, accese le luci di posizione, fatto rifornimento di acqua e integratori, sistemati cellulare, macchina fotografica e telecamera è ora di partire. Ricordatevi di portare con voi uno zainetto o dotatevi di una borsa da agganciare alla bici: si parte alla caccia di tesori gastronomici! (Vini e distillati fateveli spedire).
Da piazza Garibaldi si imbocca la centrale via Cissello che diventa poi via Ferraris.
Dopo aver svoltata a sinistra in via Gavello, si prende la strada per Alfiano Natta che si immette sulla provinciale 13 e permette di raggiungere Alfiano, dove come meta di tappa abbiamo scelto il belvedere. La strada che porta al belvedere e che si incontra dopo 6 km esatti è quella che passa davanti alla cappella di San Grato. Il belvedere è una postazione privilegiata per osservare buona parte del Monferrato e nel cerchio graduato con i punti cardinali sono indicati decine di città, paesi e vette. In totale sono 6,4 chilometri da percorre in circa 30 minuti.
le soste golose
ristoranti
ALERAMO
piazza Carlo Alberto, 19 - tel. 0141921344 - www.osterialeramo.com
Situato sulla piazza principale, prende il nome dal fondatore della storica regione vinicola del Monferrato. L'ambiente è rustico e accogliente, caratterizzato da un'atmosfera semplice e autentica. La carta è interamente dedicata ai piatti tipici monferrini
CASCINA VALEGGIA
Strada Casale, 63 - tel. 0141917253 - www.cascinavaleggia.it
Agriturismo, agrimacelleria, agricaseificio, cantina e ristorante. Sono tante le anime che abitano questa bella cascina di Moncalvo basso, sulla strada per Crea, che a tavola rende protagoniste le tante specialità prodotte in azienda attraverso menu che cambiano seguendo il ritmo delle stagioni
CENTRALE
piazza Romita, 10 - tel. 0141917126
È Fabio Novo lo chef di questo ristorante-istituzione, dove gustare una cucina tipica, che nelle stagioni più fredde vede trionfare il tartufo e il maestoso bue grasso, protagonisti di due importanti eventi in paese.
CORONA REALE
Piazza Cavour, 2 - tel. 0141917130 - www.coronareale.it
Che grandi passi avanti ha fatto questa famiglia che tiene salde le redini di questo storico ristorante, tanto da conquistare la corona radiosa. D’estate è uno spasso mangiare nel dehors davanti all’ingresso oppure nelle due sale disposte su due piani.
UVASPINA
Strada Casale, 15 - tel. 0141921421 - www.cascinaspinerola.it
Bellissima cascina che assicura sempre una grande esperienza. In un contesto unico, con 18 deliziose camere, spa, piscina esterna, sala meeting e splendida terrazza panoramica. Ai tavoli del ristorante si vive una sosta emozionante fra modernità e tradizione. Menzione a parte merita la cantina, ampia e curata.
produttori
AGRIMACELLERIA F.LLI MICCO
piazza Garibaldi, 8 - tel. 3292424036
Il nome già dice che la carne di Fassona arriva dai loro allevamenti ed è buonissima. Ma una specialità sono anche le quajette, involtini di carne strepitosi. Im vendita anche salumi, salsicce, uova di cascina, polli e faraone.
MACELLERIA ACCORNERO MAURO
piazza Giuseppe Garibaldi, 7 - tel. 0141921191
Di fianco a Micco, ecco un negozio che rivende una teoria di prodotti del Golosario: dalle paste ai risi, dai formaggi ai salumi alle sfiziosità di tutta Italia. Specialità è la loro insalata di bollito.
DROGHERIA BRODA
piazza Garibaldi, 10 - tel. 0141917143
Dal 1923, un’istituzione, gestita con passione da Piero Broda e dalla moglie Carla: è un’eco di tempi andati con profumi da altre epoche, spezie rare, liquori e vini pregiati, custoditi in una cantina museo. In autunno, è rifugio dei cercatori di tartufo.
PASTE E PASTISS
via XX Settembre, 27 - tel. 3204105081
Salutate Edoardo Pochintesta e Veronica Busti, che nel negozietto che si affaccia sulla via che unisce la piazza principale alla parte di sotto, sfornano torte d’autore, anche già porzionate, pane, grissini stirati a mano, focacce e biscotti. All’apertura meritano le loro eccezionali brioche, farcite con crema, cioccolato e confetture e i Baci di dama.
MACELLERIA DA ALE
corso Regina Margherita, 3 - tel. 0141917688
Nella parte bassa del paese, un altro campione della macelleria dove la specialità sono gli hamburger, ma anche i tagliolini fatti in casa venduti coi sughi, l’insalata russa e altre specialità. I formaggi sono fra i migliori del Golosario, così come i risi e i dolci.
STORICO PASTIFICIO GASTRONOMIA RONDANO
via XX Settembre, 33 - tel. 0141917414
Una gastronomia dove acquistare il più buon tonno di coniglio del circondario. Ma anche la trippa e il coniglio al sedano, oltre alla pasta al forno dei giorni di festa.
cantine con degustazione
CASCINA VALEGGIA
strada Casale, 63 - tel. 0141917253 - www.cascinavaleggia.it
Veniteci per i formaggi, vaccini e caprini, davvero strepitosi; per la carne e i salumi, tutti frutto dell’azienda agricola, compresa l’ampia teoria di vini tipici (la Barbera d’Asti “Detai” 2022 è stata premiata fra i Top Hundred di Golosaria). Ma qui ci si siede anche ai tavoli del loro ristorante, per assaggiare tutte queste specialità, accanto ai piatti tipici monferrini.
CASCINA SPINEROLA
strada Casale, 15 - loc. Berna tel. 0141921421 - www.cascinaspinerola.it
Cascina Spinerola, tra le colline di Moncalvo, offre un’esperienza enoturistica completa. La cantina produce vini di qualità come Chardonnay e Barbera d’Asti. L’hotel dispone di 16 camere con vista panoramica e un ristorante (UvaSpina) con terrazza all’aperto che dà sui vigneti e la piscina. Propone piatti tipici monferrini (è valutato radioso dalla guida IlGolosario Ristoranti).
cosa vedere
Si parte da Moncalvo, ufficialmente la città più piccola d’Italia, ovvero il centro abitato più piccolo a conservare il titolo di città. Moncalvo è un piccolo gioiello di circa 3.000 abitanti con un ricco patrimonio storico e artistico. La scelta di Moncalvo come base di partenza nasce anche dalla possibilità di lasciare l’auto nel grande spazio formato dalle piazze Carlo Alberto e Garibaldi. Notevoli i bastioni di piazza Carlo Alberto, che sono tutto ciò che resta dell’antico castello fortificato, dimora dei Marchesi del Monferrato risalente al secolo XIII. I bastioni sono un belvedere unico e offrono un punto di osservazione privilegiato su buona parte delle colline del Monferrato. Su piazza Carlo Alberto si nota la facciata dell’unica Sinagoga europea costruita su una piazza principale, testimonianza di una delle comunità ebraiche più antiche ed influenti del Piemonte. Su piazza Garibaldi, invece, si affaccia il teatro storico, risalente al 1878 e ancora in uso.
Comune Bandiera arancione del Touring Club Italiano, Moncalvo organizza una ricca serie di eventi e manifestazioni nel corso dell’anno, le più importanti delle quali sono la Fiera del bue grasso, la Fiera del tartufo (la seconda per importanza dopo quella di Alba) e la Festa della cucine monferrine. Ogni prima domenica del mese viene organizzato sotto i portici di piazza Carlo Alberto un mercatino dell’antiquariato. Info visitmoncalvo.it.
Legata alla piccola città c’è la figura del pittore Guglielmo Caccia, soprannominato il Moncalvo perché trascorse la maturità nel centro astigiano dove morì nel 1625. Caccia è considerato il più importante esponente dell'arte della Controriforma in Piemonte. Curiosa la storia della figlia Orsola Maddalena. Nel 1625 Guglielmo Caccia ottenne l'autorizzazione dal vescovo di Casale Monferrato Scipione Agnelli di far aprire a Moncalvo, in un edificio di sua proprietà, un convento delle Orsoline all'interno del quale furono trasferite quattro sue figlie, tra le quali vi era appunto Orsola Maddalena Caccia, che rimase nel convento fino alla sua morte avvenuta nel 1676. Orsola Maddalena seguì le orme del padre, diventando una grande pittrice come testimoniano le tele Natività di San Giovanni Battista, San Luca nello Studio e Sacra famiglia con Sant'Anna esposte anche a Washington al National Museum of Woman in the Arts e che si trovano ora nella chiesa di San Francesco a Moncalvo.
lA DEVIAZIONE - L’itinerario In mtb “Le terre di Aleramo”
Attorno a Moncalvo si sviluppa un itinerario per mtb di visit Piemonte, il sito turistico ufficiale della Regione Piemonte. “Le terre di Aleramo” comprende anche Tonco, Alfiano Natta, Camagna Monferrato, Castelletto Merli, Frassinello Monferrato, Olivola, Ottiglio e Vignale Monferrato. Abbastanza impegnativo, il percorso di sviluppa per 63 km. Seguendo i segnavia distintivi del CAI (bianco/rosso), si inoltra quasi interamente in strade sterrate in un paesaggio di prati e vigneti punteggiati dai vecchi casot, le tipiche costruzioni campestri per il rimessaggio degli attrezzi.
Info e traccia Gpx scaricabile su visitpiemonte.com/itinerari/in-bici-nelle-terre-di-aleramo
CICLOFFICINA E NOLEGGIO
Nel’area dell’itinerario del Grignolino, l’indirizzo giusto è Monferrato Bike a Cereseto (Al), via Riccardo Gualino 1. www.monferratobike.it, tel. 393667025842. Tra le più importanti aziende del settore in Piemonte, l’azienda vende i principali marchi di bici e e-bike (nuovo e usato) e offre anche un servizio di noleggio e riparazioni.
TAPPA 1 - Alfiano Natta
in sella
Rifocillati, si inforca di nuovo la bicicletta pedalando per un tratto la provinciale 13 già percorsa e al km 3 dal centro di Alfiano Natta di fare una deviazione a sinistra sulla provinciale 16 in direzione Odalengo Piccolo. Poco dopo la svolta a sinistra si incontra, sulla destra, l’agriturismo Cascina Favorita. Tra i punti di rilievo nell’abitato di Odalengo c’è la chiesetta di San Pietro che si incontra sulla destra. Noi puntiamo direttamente sull’area dell’Osservatorio astronomico. In totale sono 7,5 km e anche qui in circa 40 minuti si arriva alla seconda tappa
le soste golose
Cantine con accoglienza
CREALTO
loc. Cardona - strada Crealto, 6 - tel. 3455686278 - www.crealto.it
Accogliente agriturismo, con agricampeggio, piscina e 6 camere, Crealto ha il suo fiore all’occhiello nella cucina stagionale basata sul principio della filiera corta. Si mangia all’interno o nella veranda trasparente, molto elegante.
CASTELLO DI RAZZANO
fraz. Casarello - strada Gessi, 2 - tel. 0141922535 - www.castellodirazzano.it
È stato uno dei primi resort nati all’interno di un’azienda vitivinicola e oggi la famiglia Olearo, nomen omen, è anche produttrice di olio. All’interno dell’antico maniero si pranza in una teoria di sale eleganti o nella corte su cui si affacciano il museo ArteVino e una sala convegni. La cucina di Emanuele Monzeglio è precisa, equilibrata, a tratti sorprendente nella sua misurata creatività. Si abbina ai vini (oltre 12 referenze) prodotti in azienda.
cosa vedere
Piccolo borgo del Monferrato, Alfiano Natta merita certamente una tappa per il suo piccolo belvedere. Ad Alfiano esiste ancora uno degli ultimi forni comunitari e funzionanti in Piemonte, dove un tempo tutto il paese si recava a cuocere la mitica grissia, il pane monferrino "a libretto". Situato al confine con la provincia di Asti, in Val Versa, il toponimo Alfiano Natta deriva dal prediale gentilizio Alfius, mentre la seconda parte attuale deriva dalla famiglia Natta che ebbe in feudo la località dal 1531 al secolo scorso.
Menzione speciale per la tenuta del castello di Razzano, compresa nel circuito “Castelli Aperti” del Basso Piemonte e che segnaliamo anche con una scheda a parte. Il maniero risale al XVII secolo e ospita oggi una tenuta agricola. Notevole anche la chiesa di San Marziano, patrono del borgo, che risale al XVII secolo. Qui si trovano affreschi di Guglielmo Caccia e della figlia. In località Cardona, vicino alla chiesa di Sant’Eusebio, si trovano incastonati due busti antichissimi. Questi testimoniano le origini del centro, risalenti al tempo dell’Impero Romano.
Info: comune.alfianonatta.al.it
TAPPA 2 - Odalengo Piccolo
in sella
Scattate un po’ di foto (tra gli accessori dei cicloturisti c’è sempre una powerbank), da Odalengo Piccolo rotta verso Ponzano Monferrato e il Santuario di Crea. Si ritorna sulla Provinciale 16 e dopo circa 1,3 km si svolta a sinistra verso la provinciale 13 per poi deviare dopo circa 400 metri a destra lungo via Godio che conduce, superata la cappelletta di San Giuseppe, direttamente tramite via Duca d’Aosta e le provinciali 18 e 19 a Ponzano (dove si passa davanti al Castello) e al Sacro Monte di Crea. La tappa sino al Santuario con uno strappo finale in salita è di circa 9,2 km e si percorre in circa 45 minuti. Dal Santuario a Serralunga di Crea, sempre seguendo la provinciale 19 sono 4 km con un tempo stimato di 15 minuti.
le soste golose
cose buone
CASCINA KRYLIA
via Marco, 6 - tel. 3395346527 - 3477572353
In una grande cascina immersa nel verde, Cristian e Lia si occupano dei loro campi coltivati e orti. Il sabato è il giorno del pane impastato con lievito madre insieme a focacce, grissini e schiacciatine (meglio prenotarli). E ancora confettura di prugne e frutta di stagione e miele di castagno. Non perdetevi, al sabato, le stupefacenti preparazioni di Lia: acciughe al verde, insalata russa, hummus, pesti per condire la pasta e, in stagione, la bagna caoda.
cosa vedere
Soprannominato “Il paese che non c’è” Odalengo Piccolo, da non confondere con Odalengo Grande, comune a sé stante, si divide in 5 frazioni: Vicinato, Pessine, Palmaro, Serra e Dorato. Per un totale di circa 270 abitanti dispersi su 760 ettari di superficie. A Palmaro si trova l’Osservatorio Astronomico all’interno dell’Oasi di Protezione del Monferrato Casalese. Istituita per legge nel 1992, l’area è destinata alla conservazione degli habitat naturali e alla riproduzione della fauna selvatica della zona.Grazie alla varietà morfologica della zona ricca di vigneti, prati e boschi, l’area viene considerata un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dove compiere studi botanici e sulla fauna. Una ricca cartellonistica permette di scoprire le diverse varietà di animali presenti: uccelli stanziali, migratori che nidificano nell’oasi e tanti, tanti mammiferi.
Odalengo Piccolo è però anche conosciuta per le sue mele antiche. Lo dice già il cartello stradale al confine del Comune. Il merito va dato a Claudio Caramellino che ormai cinquant’anni fa riprese una bellissima tradizione e ricominciò a innestarle e coltivarle. Dopo anni di studi, alcune hanno ottenuto il marchio di tipicità della regione Piemonte. Avete mai sentito parlare di Canditina, CIucarina, Pum Marcun e Ruscaiò? Varietà inserite nella banca dati della Scuola Malva di Bibiana.
Info: comune.odalengopiccolo.al.it
TAPPA 3 - PONZANO MONFERRATO / SACRO MONTE DI CREA / SERRALUNGA DI CREA
in sella
Da Serralunga di Crea si punta su Cereseto. Staremo attenti ad evitare lo stradone Casale-Asti, una di quelle arterie pericolose per i ciclisti. Il percorso è ovviamente un po’ più lungo e tramite la provinciale 19, un pezzetto di provinciale 10 e le provinciali 457 (svolta a destra), un tratto di 1,9 km della SS 457 (unico pezzo di statale di tutto il nostro itinerario) si arriva, tramite la provinciale 31a, a Cereseto. In totale sono 7,1 km che si percorrono in mezz’ora.
IL TRACCIATO CORTO: DA SERRALUNGA SI TORNA A MONCALVO
Per chi vuole ridurre il tracciato dal centro di Serralunga di Crea si può raggiungere Moncalvo percorrendo le provinciali 19 e 13, transitando a Moncalvo Stazione. Sono 9,5 km con un tempo medio di percorrenza di 55 minuti. In totale il percorso corto risulta così di 34,5 chilometri.
Se si spezza l’itinerario del Grignolino, è consigliabile impostare il secondo percorso tra Grazzano e Cereseto andata/ritorno con un tappa intermedia a Ottiglio. Percorso non circolare ma lineare, tra andata e ritorno sono circa 19 chilometri ai quali si potrebbero aggiungere le deviazioni alle panchine giganti di Ottiglio e Sala Monferrato: https://bigbenchcommunityproject.org
le soste golose
ristoranti
BOCCADORO
via Ugo Cavalleri, 16 - PONZANO MONFERRATO - tel. 0141927112
Eccoci nella cucina dell’ottimo Riccardo Vernagallo, in quella che è una moderna trattoria di campagna con un menu di piena soddisfazione e una carta dei vini che premia il meglio del territorio.
RISTORANTE DI CREA
loc. Santuario di Crea, 7 - SERRALUNGA DI CREA - tel. 0142940108 - www.ristorantedicrea.it
Un perfetto biglietto da visita del Monferrato come si evince dalla presenza di una Grignolinoteca con oltre 50 referenze della Doc simbolo delle colline. E si apprezza il lavoro di squadra tra cucina (Marta e Davide) e sala (Paola e il suo staff).
produttori
SALUMIFICIO MIGLIETTA
fraz. Madonnina, 5 - via Distilleria - SERRALUNGA DI CREA - tel. 0142940149
Siete nel paradiso dei salumi artigianali made in Monferrato, dove Pieralberto Miglietta ha inventato il lonzardo al Moscato, il salame crudo conservato nel budello naturale, il cotechino alla grappa e il suisnello, derivato dalle migliori parti della coscia suina con spezie e Grignolino. La punta di diamante rimane però l’autentica Muletta monferrina preparata, secondo tradizione, con le parti migliori del maiale e aromatizzata con un infuso di aglio e vino Barbera.
PASTICCERIA CERUTI MADONNINA
fraz. Madonnina, 62 - SERRALUNGA DI CREA - tel. 0142940184
Nel regno di Andrea Ceruti bisogna andarci per la torta di Aleramo creata in occasione di Golosaria Monferrato. Quindi i krumiri al Grignolino, che debuttarono al primo Treno Enogastronomico dal Monferrato del 1993. Ottimi i tartufi dolci, bianchi e neri, i saporiti salatini, i baci di Crea e la torta rustica monferrina. Nel 2023 si è aggiudicata il riconoscimento del Golosario.
Cantine con degustazione
TENUTA TENAGLIA
Strada Santuario di Crea, 5 - SERRALUNGA DI CREA - tel. 0142940252 - www.tenutatenaglia.it
Proprio ai piedi del Sacro Monte si trova Tenuta Tenaglia, candita fondata da Giorgio Tenaglia, capitano di ventura che fu anche governatore di Moncalvo e scelse questo luogo come buen retiro per produrre vino e dedicarsi all’arte. Oggi alla guida della tenuta ci sono la seconda e terza generazione della famiglia italo-tedesca Ehrmann che, oltre a produrre bini identitari di questo lembo di Monferrato, tra cui la Barbera (nostro top nel 2020 con la Barbera d’Asti Emozioni) e il Grignolino, offre tre camere e tre appartamenti per il pernottamento, oltre alle visite in cantina, alle mostre d’arte, alle degustazioni, ai pic nic in vigna ed escursioni alla ricerca del tartufo.
ALEMAT
via Giardini, 19 - PONZANO MONFERRATO - tel. 335268464 - www.alemat.it
Il nome della cantina si rifà a un’espressione dialettale piemontese che contraddistingue da quella “follia quieta” che da sempre si riconosce ai piemontesi. Potrete prenotare un assaggio di Monferrato Rosso “Brunaldo” 2017 insieme alle altre etichette come il Grignolino d’Asti “Emilio” e il Grignolino Monferace, organizzando un tour della cantina con degustazione finale nell’infernot.
NAZZARI FRANCO
via Emilio Fossati, 8 - PONZANO MONFERRATO - tel. 3467844102 - www.nazzarivinidoc.it
Fondata nel 1949 a Ponzano Monferrato, è una realtà familiare tramandata da tre generazioni. Coltiva 15 ettari di vigneti e la produzione si concentra sui vini tipici del territorio compreso il Grignolino del Monferrato Casalese, con l’etichetta “Il Matto”. Sino previste visite brevi con degustazione di tre vini o un’esperienza più completa con tour di vigneti e cantina, accompagnata da vini e prodotti locali.
cosa vedere
Ponzano Monferrato è il piccolo comune che sta alla base di una delle gemme del territorio monferrino, il Santuario di Crea, il cui territorio insiste nel comune di Serralunga di Crea. Sulla sommità di una collina circondata da un meraviglioso paesaggio vitivinicolo (d’obbligo scattare qualche foto), il Sacro Monte di Crea fu fondato nel 1589 su iniziativa di Costantino Massino, priore lateranense del Santuario della Madonna Assunta. Costantino Massino propose di costruire un itinerario religioso ispirato al Sacro Monte di Varallo, per favorire la preghiera e la meditazione e per rinnovare la devozione mariana legata al Santuario, meta di pellegrinaggio di notevole importanza fin dall'XI secolo.
Nella prima fase della storia del Sacro Monte, che si concluse intorno al 1657, lavorarono importanti artisti attivi anche nei Sacri Monti di Orta, Varallo e Varese, tra i quali il Moncalvo, i Prestinari e i de Wespin, autori dello spettacolare complesso scultoreo della cappella del Paradiso, realizzato negli anni che vanno tra il 1604 e il 1612. Durante il XVIII secolo il Sacro Monte cadde poco alla volta in stato di abbandono e, tra 1796 e 1801, le incursioni delle truppe francesi contribuirono alla rovina di molte strutture, statue e affreschi. Per alcuni decenni il Sacro Monte fu abbandonato e soltanto nel 1820 una comunità di frati francescani, diventati responsabili del Santuario, cominciarono a ripristinare alcuni edifici.
Nel 1885 cominciò una sistematica campagna di restauro, supportata dal vescovo di Milano Nazari di Calabiana e destinata a durare fino agli anni Venti del Novecento. Durante questa fase, in cui vennero costruiti alcuni edifici ex novo, il famoso scultore simbolista Leonardo Bistolfi intervenne nella cappella 16, modellando le statue della Salita al Calvario. Info: sacrimonti.org.
A Serralunga merita una citazione la chiesa parrocchiale di San Sebastiano. Le due torri presenti sullo stemma del Comune si rifanno al vecchio castello sito un tempo sul Bric Castelvelli e ora ridotto a pochi resti.
Info: serralungadicrea.al.it.
TAPPA 4 - Cereseto
in sella
Da Cereseto a Ottiglio restano sempre sulla provinciale 36 sono circa 5,5 chilometri che si possono per correre in 25 minuti. Solo l’ultimo pezzetto cambia nome in sp 37. La deviazione per Moleto si prende al centro del paese prima per via Montiglio che diventa poi via Gustinotti. Sono circa 3,3 km molto piacevoli che hanno bisogno di di circa 20 minuti.
cosa vedere
Il centro di Cereseto è dominato dal celebre castello, una struttura così grande da essere visibile anche da molto distante. Il suo aspetto particolare rende inconfondibile il profilo della collina sulla quale sorge e pare uscire direttamente da una fiaba. In verità il castello, che conserva mura esterne originali ben conservate, è stato eretto nei primi anni del Novecento, su una struttura preesistente più antica. Più precisamente, il castello è stato ricostruito dalle fondamenta intorno al 1912, con complessi lavori che si sono protratti per circa 10 anni.
La maestosa opera è la realizzazione di un desiderio dell’industriale e mecenate Riccardo Gualino, che scelse di erigere la struttura dove precedentemente si trovava l’originale castello di origine medievale, già devastato intorno al 1600 e successivamente restaurato dai conti De-Maistre Lovera di Maria. A Cereseto ha poi sede il tempio Buddista Renkoji, della scuola e tradizione buddhista della Nichiren Shū, fondato da un monaco italiano, il reverendo Tarabini. Il tempio è visitabile e vi si può accedere in occasione dei frequenti eventi e manifestazioni che ospita.
Info: www.percorsimonferrato.com/castello-cereseto-monferrato - https://nichirenshurenkoji.wixsite.com/nichiren-shu-renkoji
lA DEVIAZIONE - L’itinerario In mtb nel Monferrato degli infernot/1
Attorno a Cereseto si sviluppa uno dei due itinerari legati agli infernot di visit Piemonte, il sito turistico ufficiale della Regione Piemonte. “Nel Monferrato degli infernot” per mtb con difficoltà 2 su 5 comprende anche Cella Monte, Ottiglio, Ozzano Monferrato, Sala Monferrato e Treville. Partendo da Cereseto, il percorso conduce al paese di Treville, con il suo splendido panorama sulla valle. Si procede poi verso il borgo di Cella Monte, celebre per le sue abitazioni in tufo. Si continua fino a Sala Monferrato, lo si attraversa e ci si dirige nuovamente verso Cereseto. In totale sono 29 km. Info e tracce Gpx scaricabili su visitpiemonte.com/itinerari/nel-monferrato-degli-infernot
TAPPA 5 - OTTIGLIO/MOLETO
in sella
Da Moleto a Grazzano Badoglio l’itinerario si percorre in circa 40 minuti. Dopo essere tornati a Ottiglio paese, si pedala sulla provinciale 30b: sono circa 8 chilometri, un tratto molto scenografico o come dicono gli anglosassoni “dramatic”. A circa metà del tracciato si incontrano la cappella e la fontana di Sant'Eusebio, patrono della regione Piemonte. Fu lui a portare il culto orientale della Madonna nera, a cui è legato il Duomo di Vercelli e il Sacro Monte di Crea. La leggenda narra che passando di qui si sedette e appoggiò il bastone: in quel punto iniziò a zampillare l'acqua.
le soste golose
ristoranti
CAVE DI MOLETO
fraz. Moleto, 4 - tel. 0142617005
Il borgo di Moleto si presenta con un viale che illumina le vie con le case in tufo che sfociano su una piazzetta. Prima di questa sulla sinistra, l’insegna Cave di Moleto immette in un grande cortile, con una terrazza panoramica. D’estate si cena lì, mentre col freddo ci sono le sale antiche della casa, di cui una col caminetto. Piatti imperdibili: battuta di Fassone, tuorlo fritto, maionese alla nocciola e mousse alla robiola di Roccaverano; tagliata di diaframma, salsa al vino rosso, caponata di verdure e patatine. Cheesecake al Roccaverano, cocco, mango e frutto della passione.
PIATTOPIANO
Locanda Cascina Riva - tel. 3922234000 - www.piattopiano.it
L’ambiente è raccolto, il servizio gentile. Ampio il dehors che, da un crinale, abbraccia il Monferrato puro. Qui la cucina ha begli elementi di creatività con piatti come tataki di Fassona, parmigiano soffiato, scalogni bruciati e aceto di ribes; spugna al caffè, scaloppa di foie gras e cioccolato fondente; tagliolino con pesto d’ortica e stracciatella con nocciole; agnello in crosta di pane e senape con tortino di patate.
produttori
TORNOSUBITO
frazione Moleto, 8 - tel. 3453460694
Si definisce Bottega di paese, ma ai tavolini nel dehors o nella prima sala c’è chi stuzzica qualche specialità (friciulin, acciughe al burro, taglieri di salumi e formaggi) con buone bottiglie di vino. All’interno, una sala è dedicata a pezzi di abbigliamento da visionare con calma con un calice di vino scelto nell’ottima selezione che riguarda soprattutto il Monferrato.
Cosa vedere
Ottiglio, come racconta bene il sito di Alexala, l’Agenzia turistica locale di Alessandria, è un delizioso paese che si presenta si presenta con le case a grappolo sulla collina. In posizione dominante si trova la chiesa di San Germano in mattoni e pietra locale, iniziata nel 1761. Poco sopra si trova il castello costruito in mattoni e tufo. A causa delle travagliate vicende storiche del paese, conteso da varie potenze durante il medioevo, il castello subì diversi rimaneggiamenti ed stato ristrutturato nel ‘700 e riportato all’antico splendore.
Poco distante, immerso nel verde delle colline e dei vigneti si trova Moleto, borgata costituita da un'unica strada centrale che termina alla chiesetta romanica di San Michele, costruita in conci di pietra con facciata a capanna. Non abbiate timore dei divieti per le auto: i ciclisti, specie quelli golosi, possono sempre circolare nelle Ztl. Molto ben curata, la frazione di Moleto è anche un buon posto per un aperitivo e per scattare un paio di foto dal balcone naturale che si trova al fondo dell’abitato. Una curiosità: le vicine Grotte dei Saraceni continuano a suscitare un fascino nelle fantasie delle persone: la leggenda vuole infatti che in queste località si nascondesse il tesoro dei Saraceni, mai trovato. Dal 2014, insieme ad altri otto comuni del territorio, Ottiglio rientra nella core zone del sito Unesco del "Monferrato degli Infernot", parte dei "Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato".
L’Infernot è una piccola cella sotterranea interamente scavata nella roccia alla quale si accede solitamente dalla cantina. In queste piccole camere la temperatura e l’umidità costanti, l’assenza di luce, ventilazione e rumore garantivano in passato le condizioni ideali per custodire le bottiglie di vino. Unici nel loro genere e piccoli gioielli architettonici, gli infernot sono la testimonianza dell’antico sapere contadino. Sono stati realizzati tra seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento dagli abitanti locali che scavavano nella nuda roccia con picconi e scalpelli secondo il proprio gusto. Ogni infernot è diverso dall’altro: con pianta circolare, quadrata o rettangolare, multicamera o a corridoio. Gli alloggiamenti per le bottiglie sono piani continui, gradoni o nicchie; le finiture delle pareti possono essere più o meno lisce o a spacco naturale. Molti hanno un tavolo centrale scavato nella roccia, fregi o abbellimenti. Merita una sosta l’infernot Carlini, in piazza Filippini, aperto al pubblico e che fa parte della rete dell’Ecomuseo della pietra dei cantoni. Info: tel. 3932869018 - ecomuseopietracantoni.it; prenotazioni@ecomuseopietracantoni.it.
Sempre a Ottiglio è possibile visitare l’infernot dell’azienda Agricola Cascina Allegra in località Serra dei Monti (tel. 3483904160 - 3491648267 - cascinaallegra.com)
lA DEVIAZIONE - L’itinerario In mtb nel Monferrato degli infernot/2
Attorno a Ottiglio si sviluppa il secondo dei due itinerari legati agli infernot di visit Piemonte, il sito turistico ufficiale della Regione Piemonte. “Il Monferrato degli infernot” per mtb con difficoltà 1 su 5 comprende Camagna Monferrato, Cella Monte, Frassinello Monferrato, Olivola, Ozzano Monferrato, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato, Treville, Vignale Monferrato. In totale sono 47 km.
Info e traccia Gpx scaricabile su visitpiemonte.com/itinerari/monferrato-degli-infernot
TAPPA 6 - grazzano badoglio e ritorno a moncalvo
in sella
Dopo essersi rifocillati e acquistato qualche buon prodotto, il ciclista goloso è pronto per l’ultima tappa, quella da Grazzano Badoglio a Moncalvo. Il tracciato è abbastanza facile: dopo aver imbocca via Dante si prende la provinciale 30 che porta direttamente a Moncalvo. Come punto di riferimento dopo 3,2 km si incrocia, sulla destra, il cimitero ebraico. A Moncalvo si sale fino in piazza Garibaldi con la centralissima via XX Settembre oppure con la più comoda via Boggeri. In totale sono 5 km che si possono percorrere in meno di 20 minuti.
le soste golose
ristoranti
IL BAGATTO
piazza Cotti, 17 - tel. 0141925110 - www.ristoranteilbagatto.it
Nel paese di Aleramo, è sempre una sicurezza, questo indirizzo che deve il suo successo a piatti ormai rodati come gli agnolotti, i tagliolini fatti in casa, il fritto misto e gli sfiziosi antipasti piemontesi. Un'osteria schietta e verace che vede alla guida Stefania Tappa e che ai fornelli può contare sulla bravura di Paola Ascari. Piatti imperdibili: peperoni con bagna caoda; insalata russa; tagliolini fatti a mano alle verdure; agnolotti; bollito misto; fritto misto alla piemontese. Torta di nocciole.
produttori
ALIMENTARI CARELLI
via Garibaldi, 45 - tel. 0141925135
Sosta consigliata per la bontà dei salumi artigianali: dai classici crudi ai salami cotti (vera specialità), alla Muletta impastata con vino Barbera e aromatizzata con aglio fresco. Ma qui si acquistano anche uova delle cascine intorno, due tipi di pane tipo Monferrina e alcuni piatti pronti: insalata russa, frittelle, vitello tonnato, carne panata in carpione. È anche bar con dolci fatti in casa.
AGRIMACELLERIA IL QUINTOQUARTO STUZZICARNE
via Dante, 14 - tel. 3288335609
L’Agrimacelleria il Quintoquarto Stuzzicarne, legata all’azienda agricola Santa Maria S.S., è una bottega che apre il suo banco dal giovedì alla domenica proponendo la carne bovina proveniente dal proprio allevamento. C’è la possibilità di degustare la carne in loco, sia nel locale che nell’ampio parco ombreggiato allestito con punti griglia, tavoli e panche per chi preferisce acquistare la carne e grigliare in autonomia. Ci sono anche un’area giochi per i bambini, pit stop per i ciclisti e zona ricettiva per il turismo equestre.
MACELLERIA MONZEGLIO WALTER
vicolo Aleramo, 8 - tel. 0141925169
Da Walter il bancone propone carne fresca e di diverso taglio, formaggi, oltre a salami artigianali. Ma la specialità sono gli agnolotti piemontesi, fatti interamente a mano.
cantine
AGRICOLA SULIN
viale Pininfarina, 14 - tel. 3358277895 - www.sulin.it
È la famiglia Fracchia a condurre questa cantina con degustazione in azienda, su prenotazione (tutti i sabato pomeriggio) che con la sua Barbera del Monferrato Superiore “Ornella”, nostro Top Hundred nel 2009. Ma sono tanti i vini di questa azienda che vale la pena conoscere: dalla Malvasia di Casorzo al Piemonte Chardonnay, dal Grignolino Monferace a due imperdibili vini da vitigni rari, il rosso da uve slarina e l’eccellente Monferrato Bianco Baratuciat “Balon” 2021, che nel 2023 è stato premiato dal Golosario tra i 100 vini Top Storici.
AZ. VITIVINICOLA FRATELLI NATTA
strada Vallescura - tel. 0141925512 - www.fratellinatta.it
L'azienda dei fratelli Natta è un vero punto di riferimento nel territorio grazie alla simpatica ospitalità di Dario Natta. Tra le proposte spicca la Barbera, in particolare Le Rose, di straordinaria fragranza già Top Hundred nel 2009 e il "Bottino", affinato in legno; quindi il Grignolino d'Asti "La Gambina" (Top Storico 2024), che nella versione invecchiata 40 mesi diventa Monferace. Ma anche la Malvasia che qui raggiunge l'apice con il suo caratteristico profumo di rosa, e persino il Ruché. L'esperienza di degustazione è possibile, previa prenotazione, tutti i sabato e domenica, nella sala e nel giardino adiacente alla cantina.
RENATO CAPRETTO
strada Cascine Napoli, 15 - tel. 3382168188 - 3895158031 - caprettoazienda@icloud.com
Dai primi dell’Ottocento la famiglia Capretto coltiva la vite a Grazzano. La produzione comprende un eccellente Chardonnay, accanto a Sauvignon, Grignolino d’Asti “Casaletto” e due Barbera d’Asti, tra cui l’etichetta “Monte Cuchetto”, quindi un Passito di Malvasia e due spumanti metodo Martinotti, tutti di alta qualità. Le degustazioni si svolgono in un ampio spazio con volta a botte, grandi vetrate panoramiche sulla valle e accesso a una terrazza coperta che dà sui vigneti. Nel vigneto di fronte alla sala degustazione con terrazzino c’è anche una botte gigante attrezzata per dormire nel silenzio.
TENUTA SANTA CATERINA
via Marconi, 17 - tel. e fax 0141925108 - tenuta-santa-caterina.it
All’ingresso di Grazzano sorge una monumentale tenuta riportata agli antichi splendori, grazie al restauro voluto dall’avvocato Guido Carlo Alleva che, insieme con la figlia Giulia, ha dedicato altrettanta attenzione al recupero e reimpianto dei vitigni autoctoni di questo territorio, in particolare il grignolino, prodotto poi pure nella versione invecchiata su cui questa azienda ha investito e creduto molto. All’interno di Tenuta Santa Caterina è presente anche un elegante Relais. C’è poi una suggestiva saletta di degustazione, ricavata dalla vecchia cantina, dove sono esposti tutti i vini della Tenuta Santa Caterina, che si possono acquistare o degustare (vanno prenotati prima sul sito).
lA DEVIAZIONE - IL SENTIERO DELLE TRE PIEVI
Grazzano offre un bellissimo sentiero panoramico, il cosiddetto sentiero delle Tre pievi, che si può percorre in bicicletta (meglio una mtb) o a piedi. Il sentiero raggiunge tra le vigne tre piccole chiesette di campagna: San Sebastiano, San Salvatore e San Martino. Contrassegnato dal segnavia CAI bianco rosso è lungo circa 7,5 km e presenta un dislivello di 190 metri. Partenza e arrivo sono nella centrale piazza Cotti. Il panorama è davvero meraviglioso e abbraccia a 360 gradi le colline monferrine. In media si impiega in bici circa un’ora e mezza.
cosa vedere
Grazzano Badoglio è uno dei paesi simbolo del Monferrato. Uno scrigno di storia, leggende ma soprattutto terra di grandi vini e non solo. Il paese sorge sull’impianto di un antico insediamento romano, concesso in ricompensa a un valoroso legionario, Gratius, dal quale deriverebbe il nome Grazzano. La conferma storica delle origini romane è conservata nella vecchia casa parrocchiale: una stele funeraria datata al II sec. d.C. che un tale Titius Vettius Hermes, seplasarius, ovvero profumiere, Fino al 1938, il nome del paese era Grazzano Monferrato. In quell’anno, l’appellativo Monferrato venne sostituito dal podestà fascista con Badoglio, per omaggiare il maresciallo d’Italia, senatore e poi capo del governo dal 25 luglio 1943 all'8 giugno 1944 Pietro Badoglio, qui nato e morto (1871-1956).
Il legame tra Gazzano e il Monferrato resta comunque fortissimo e il motivo è custodito all’interno della sua chiesa parrocchiale, un tempo Abbazia Benedettina. La grande chiesa parrocchiale, oggi intitolata ai Santi Vittore e Corona, è il primo elemento che si fa notare avvicinandosi al borgo, lassù, sulla punta della collina, con il campanile romanico e la sua caratteristica cupola. Se ci si dovesse fermare alla facciata, l’impressione che si avrebbe è quella di una normalissima chiesa come tante, ma osservando il resto della struttura, si capisce che oltre quella parete biancastra si cela qualcosa di ben più spettacolare. Le spoglie di Aleramo, oggi si direbbe il founder del brand Monferrato, riposano nell’abbazia da lui fondata, in una cappella sul lato destro della chiesa, sorvegliate da un affresco attribuito a Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, un mosaico a tessere bianche e nere e una lapide.
Grazzano ovviamente ricorda anche Badoglio con un piccolo museo che fu la casa natale del generale-politico. Il museo è diviso in sette sale, più due corridoi, ognuna dedicata ai più significativi periodi della vita di Badoglio. Oggetto di alcuni passaggi di proprietà, la casa nel 1937 fu donata a Badoglio, il quale la trasformò in un asilo. Fu Badoglio stesso a riservare una piccola parte della casa-asilo per esporre cimeli provenienti dalle sue campagne militari, realizzando di fatto un primo piccolo museo. Il museo è visitabile su prenotazione, via mail all’indirizzo museobadoglio@libero.it.
Ma gli interessi storico artistici di Grazzano non finiscono qui. Grazzano dispone di una vera e propria piazzetta che celebrala bicicletta con la targa che ricorda Carlo Michel, un pioniere del velocipede. Fu lui, nel 1847, a pedalare per primo nel Monferrato con un velocipede della ditta Michaux comprato alla Esposizione Internazionale di Parigi nello stesso anno. Nel medesimo largo si trova una stazione di ricarica per e-bike e una colonnina per le riparazioni e il gonfiaggio della gomme. Sempre nel centro del paese, e più precisamente in via Dante Alighieri 14, si trova il Fossile n. 17 del progetto TerrEmerse: una scultura di ferro, che raffigura una famiglia di pesci, a ricordare i tempi (molto, molto lontani) quando il Monferrato e buona parte del Nord Italia erano sommersi dal mare. Spostandosi poco fuori dal paese, in direzione del cimitero, si raggiunge, invece, la rossa Big Bench n. 91. Anche questa panchina gigante è installata tra i vigneti in una posizione super panoramica, che offre uno sguardo a tutto tondo su Grazzano e la sua abbazia, e sul paesaggio e gli altri paesi tutt’attorno, tra cui Montemagno Monferrato, Casorzo Monferrato e Grana Monferrato.
In questo nostro itinerario, fatica e godimento per i paesaggi e le golosità del Monferrato sono andati di pari passo. E a questo riguardo ecco alcuni semplici consigli: prima di tutto, non saltare giù dalla bici e salire subito in macchina o sul divano. Bisogna dare al corpo e soprattutto alla schiena il raffreddamento che meritano. Bisogna allungarsi, camminare e lasciare che il sangue torni a scorrere nei posti giusti. Questo è il primo passo per curare quel dolore ai muscoli delle gambe e al fondoschiena dopo aver pedalato. Il corpo di un ciclista è come uno strumento ben accordato e, come ogni virtuoso sa, bisogna mantenerlo in condizioni perfette per un concerto o un’uscita. Lo stretching non è solo una routine di riscaldamento o defaticamento; è un impegno quotidiano per mantenere i muscoli flessibili e le pedalate fluide. Un tour in bici è sempre un piacere e come diceva il presidente J.F. Kennedy, "Nulla si confronta con il semplice piacere di andare in bicicletta".
Davide Banfo
Giornalista torinese, ho lavorato per molti anni a Repubblica. Ora mi occupo di comunicazione, pubblicità e buon cibo. Mi piace andare in bicicletta e in barca. Vivo tra Roma, Torino e il Monferrato. Per suggerimenti scrivetemi a davidebanfo@ciclistagoloso.it