Emanuele Ragnedda, oggi trentanovenne, figlio di quel Mario Ragnedda che fondò Capichera, è il titolare di questa cantina nata nel 2016. Sette gli ettari vitati nel comprensorio di Palau, lascito di suo nonno Andrea, coltivati con la consulenza dell'enologo Piero Cella, allievo del grande maestro Giacomo Tachis.
Il primo campione è l'Isola dei Nuraghi Shar 2020: un vermentino di razza, con naso evoluto di nocciola e idrocarburi che in bocca mostra i muscoli. L'Isola dei Nuraghi “Disco Volante” 2021 è un autentico capolavoro, dal naso profondo, con carrube, fico d’india, accompagnati dalle note minerali che esplodevano anche in Shar. In bocca è potente ed equilibrato al tempo stesso, salino al punto da evocare il cappero. Vinificato come il precedente solo in acciaio, evoca nel nome originale scelto da Emanuele, una gigantesca pietra millenaria presente nel vigneto. Un vino importante anche nel prezzo, 1300 euro, il prezzo più elevato della storia per un vino bianco italiano.
Da provare anche l'Isola dei Nuraghi Niki Thai 2021, frutto di una vinificazione di uve cannonau e di una piccola percentuale di bovale. A differenza dei vini precedenti, fa un passaggio di 5/6 settimane in legno nuovo. Netta la viola, accompagnata da una nota ematica che sfuma nella mineralità di un naso quasi vulcanico.
In bocca è velluto: avvolgente, elegante. Un grandissimo vino, premiato tra i Top Hundred 2023.