Al convegno di apertura di Golosaria si parlerà anche di questa scrittrice e giornalista, protagonista del '900
Chiamarla “emigrata” può sembrare fuoriluogo, ma, di fatto, Emilia Cardona non fu soltanto la giovane moglie piemontese del pittore Giovanni Boldini, sposato a Parigi, ma anche giornalista e scrittrice che all’estero, in Francia, lavorò e scrisse articoli e libri. A parlare di lei durante il convegno “Alla scoperta delle origini – L’emigrazione dei Monferrini nel mondo”, organizzato dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” in apertura di Golosaria sabato 6 maggio alle ore 11.30 nel castello di Casale Monferrato, sarà Carlo Cerrato, giornalista, scrittore e autore del recentissimo libro “Milli una donna – Emilia Cardona la giornalista ultimo amore del pittore Giovanni Boldini”, Gente&Paesi Edizioni.
Emilia, nata il 17 dicembre 1899 a Costigliole d’Asti, è così definita da Cerrato: “Una donna dell’Ottocento soltanto per l’anagrafe. In realtà è una donna del Novecento, anzi contemporanea, che anticipa temi, ansie di libertà, battaglie e conquiste”. Decisa a laurearsi e disposta a grandi sacrifici per farlo, Emilia pubblicò il suo primo libro con la casa editrice Paravia nel 1921 e divenne giornalista alla “Gazzetta del Popolo” di Torino. Dal 1926 fu corrispondete della Gazzetta da Parigi, prima donna corrispondente per un giornale italiano dalla capitale francese.
Nello stesso anno, intervistò a Parigi Boldini, che all’epoca aveva 84 anni. Si sposarono nel 1929, superando difficoltà burocratiche che resero l’iter di matrimonio un “affare di Stato”. Boldini morì nel 1931, lasciandola erede universale del suo patrimonio e delle sue opere. Il maestro ferrarese non fu l’unico marito di Milli, che già aveva contratto un matrimonio prima di partire per Parigi e che ne contrasse altri due, dopo la morte di Boldini. Al di là degli aspetti legati alla “vedova Boldini”, Cerrato ricostruisce, però, l’attività professionale di Emilia, intellettuale stimata negli ambienti culturali sia francesi sia italiani. Un’attività intensa e creativa, sia per i giornali, anche francesi, sia per i libri pubblicati e firmati “Cardona”, una negazione del nome proprio sulla cui scelta Cerrato stimola a riflettere. Dopo aver abitato a lungo nei pressi di Pistoia, Emilia morì nel 1977 ed è sepolta a Ferrara.