Scopriamo assieme come il Monferrato ispira artisti e scrittori in percorsi da rivivere poi a Golosaria Monferrato
La valorizzazione di un territorio passa anche dal suo racconto. E il Monferrato, terra di grandi prodotti ma anche di luoghi e personaggi unici, porta nel suo bagaglio un pout-pourri di storie ed esperienze che merita scoprire. Esempi di arte e design o progetti di sviluppo che in queste colline piantano radici e che da qui ripartono per presentare il Monferrato al mondo, restituendo l’immagine di un territorio che sa esprimere la sua bellezza nelle forme più disparate alternando paesaggio, cultura e gusto.
Arredare la casa con le foglie
E’ l’idea che ha avuto Marta Cortese, architetto e designer astigiana che durante il lockdown ha colto al volo due tendenze in forte crescita: la riscoperta della casa e la voglia di verde. Unendoli, ha creato un proprio brand e una collezione di disegni ispirati alle naturali venature delle foglie fotografate in giro per il mondo: dalla foresta pluviale del Guatemala al giardino botanico di New York.
Fantasie e decori pensati non solo per le pareti, ma anche per ceramiche, tovaglie, cuscini e lenzuola che hanno già conquistato grandi brand come Coin, Blumarine e Tognana, per citarne alcuni. E visto che il mondo è sempre più a portata di click, Marta sta anche studiando un servizio personalizzato da proporre ai clienti finali: carte da parati su materiali speciali progettate su misura e realizzate con una stamperia torinese, pronte per la posa.
La magia trompe l'oeil e il mistero dell'inconscio
Di Moncalvo è invece Luca Mancini, il pittore che recentemente, nella chiesa barocca della Madonna delle Grazie (ora dedicata a Santa Teresa di Calcutta) ha realizzato una grande pittura murale e un dipinto in una delle piccole cappelle. Cofondatore del Game - Gruppo artistico moncalvese - quindici anni fa aveva aperto l’atelier nella suggestiva via centrale, chiamata “La Fracia”, dopodiché grazie alla sua capacità di affrescatore, sono arrivate le committenze da diverse città italiane e anche dall’Arabia Saudita, dove insieme ad altri 10 pittori ha decorato i muri interni di una villa a Riad appartenente alla famiglia reale.
“Sono sempre in movimento perché mi piace conoscere luoghi e persone di ogni latitudine - ha raccontato in un’intervista su La Stampa - ma quando sono lontano capisco che mi mancano la famiglia, le atmosfere monferrine e certi momenti dell’infanzia trascorsa scorrazzando nei boschi con gli amici”.
Un libro dedicato a Orsola Caccia
Si intitola “Per donna ch’io sia. Orsola Maddalena Caccia e la comunità di Moncalvo nel Seicento” il libro recentemente presentato dalla saggista alessandrina Anna Maria Ronchi e dedicato alla vita nel Seicento a Moncalvo e nel Monastero delle Orsoline dove viveva la badessa e pittrice Orsola Caccia figlia del celebre Guglielmo. Il volume è frutto di una ricerca di 5 anni nei maggiori archivi piemontesi, grazie a cui l’autrice è riuscita a recuperare non solo sulla vita dei moncalvesi ma anche i dettagli dei due testamenti di Guglielmo Caccia e delle lettere di Orsola alla sua principale committente, sua altezza reale Madama Cristina. Con una sorpresa inaspettata: due sorelle monache di Orsola erano semi analfabete.
Il "caso" dei dipinti del Moncalvo
È stata accolta con interesse la notizia del recupero, in circostanze fortuite a Valenza, di due importanti tele di Guglielmo Caccia detto “Il Moncalvo”, pur non trattandosi di opere appartenenti al patrimonio conservato nella città natale del grande pittore piemontese. Tutto ebbe inizio 25 anni fa, quando i due grandi dipinti del Caccia furono trafugati dalla chiesa parrocchiale di Borgo San Martino, nel Casalese. Delle opere si perse ogni traccia fino ad alcuni giorni fa, quando un pizzaiolo di Valenza, Max Mazzola, ispezionando la casa che aveva appena acquistato in centro, ha ritrovato questi quadri avvolti in una coperta impolverata e, sorpreso, si è rivolto a un amico appassionato d’arte che ha inviato le foto al segretario di Vittorio Sgarbi. E il responso del critico d’arte - collezionista di Guglielmo e di Orsola Caccia - non ha lasciato dubbi. (© foto La Stampa)
Colpo di fulmine in Monferrato
Tra i personaggi innamoratisi in (e del) Monferrato c’è anche Mark Cooper, fotografo inglese di fama internazionale che nel 1993 si è trasferito nell’Acquese, ma ha forti legami con Asti e il suo territorio, di cui contribuisce a promuovere arte, cultura e paesaggio. Da 15 anni, insieme all’architetto Maria Federica Chiola, ha dato avvio al progetto “Earthscapes - L’Arte del Paesaggio”: una continua ricerca sul paesaggio tra Langhe e Monferrato, con foto scattate a 500 metri d’altezza da un elicottero che hanno contribuito anche a far entrare queste colline nel Patrimonio dell’Umanità Unesco.
A Vezzolano l'antico guarda al futuro
È il fulcro del nuovo progetto di Dario Rei, il docente universitario ed ex presidente dell’associazione del Frutteto che ha pubblicato un libro che traccia la storia millenaria dell’Abbazia di Santa Maria di Vezzolano (© foto Giovanni Pracucci) ad Albugnano unendola all’attualità. Il volume, dal titolo “Vezzolano e la sua rete romanica” racconta il 100 pagine il gioiello del Medioevo, tra leggende, curiosità e parallelismi fra i pellegrinaggi medievali e strade culturali europee di oggi. Con qualche stravaganza che prende le mosse dal Frutteto dei meli presente a Vezzolano e ripercorre vicende simboliche della mela nelle diverse culture dall’antichità ai giorni nostri.
Dalla luce del Monferrato all'aurora boreale
Parte da Castelletto Merli la storia di Skua Nature, il gruppo di lavoro che realizza progetti di sviluppo territoriale e gestisce aree protette in Europa e che ha intrapreso la sua ultima avventura in Norvegia, dove ha acquistato 9 casette storiche per un’immersione nelle vallate selvagge della terra dei Sarni. “A Kongsford, nella penisola del Varanger - racconta su La Stampa il direttore generale di Skua Nature Massimiliano Biasioli - da ottobre siamo immersi nella notte artica, con poche ore di chiarore al giorno. Il buio è però illuminato dalle aurore boreali e il paesaggio è meraviglioso”. E a proposito del Monferrato aggiunge: “Qualcuno mi parlò di questa zona, venni qui in visita e fu amore a prima vista. E dal 2008 la sede della nostra realtà è qui”.
Nelle vigne l'impronta del mare
Si chiama TerrEmerse il progetto che l’artista di Casorzo Giorgia Sanlorenzo ha dedicato alla storia geologica del Monferrato attraverso una serie di opere scultoree di ferro installate tra i vigneti del territorio. Un omaggio alla storia preistorica di questa terra che a Pasquetta ha portato un Nautilus davanti a Cascina Krylia di Odalengo Piccolo. Quarta tappa di un itinerario artistico e paesaggistico che ha anche altri punti a Penango, con la coda di balena che sbuca dal terreno collocata sui terreni della Tenuta La Fiammenga, a Grazzano Badoglio, con i pesci fossili che nuotano tra i filari della vigna dell’azienda agricola Dario Biletta e a Casorzo, con la maxi conchiglia nel vigneto dell’azienda agricola Paola Cantamessa.
Storie, luoghi e personaggi da scoprire anche in occasione di Golosaria Monferrato (sabato 11 e domenica 12 settembre), attraverso itinerari e percorsi che dal castello di Casale Monferrato si potranno dipanare in altre decine di location sparse tra le colline.