Franco Ivaldi, figlio d’arte in tema di viticoltura, nel 1995 decise di inaugurare il suo nuovo progetto enoico insieme alla moglie Caterina e al figlio Giorgio, enologo. Ai classici e più conosciuti vitigni dell’Acquese alto Monferrato (barbera, dolcetto, moscato e cortese) decise di affiancare l’autoctona freisa e l’albarossa, la varietà di uva derivante da un incrocio tra nebbiolo e barbera codificata nel 1938 dal professor Giovanni Dalmasso. L’Albarossa di Ivaldi ha colore rubino classico e colpisce per quel mix tra freschezza dato dalla barbera e tannicità elegante conferitole dal nebbiolo, non perdendo mai un equilibrio piacevolissimo. Nel 2014 questo vino si aggiudicò il riconoscimento Top Hundred.