A Golosaria un menu che ripercorre una cucina millenaria nata sulla via dei pastori, dai mitici arrosticini alle pallotte
Golosaria dedica una giornata alla cultura gastronomica abruzzese e non può mancare l’attenzione a una cucina che racconta di una civiltà millenaria. Una serie di pietanze che sono nate sulle vie dei tratturi, le autostrade di terra che collegavano le montagne al mare e che nei lunghi mesi di transumanza erano un crocevia di tradizioni e di materie prime. Il Mamì Ristorante del Melià proporrà tre portate decisamente significative.
Si parte con gli Spaghetti chitarra all’uovo con ragù sfilacciato di capra e pecorino, un piatto che vede al centro questa pasta fresca che trae il suo nome dal telaio ideato dai setacciari abruzzesi a fine Ottocento per rendere più semplice il taglio della pasta. Ci saranno anche le Pallotte cacio e ova che già nel nome rappresentano buona parte degli ingredienti ovvero uova, pecorino oltre naturalmente al pane raffermo ammollato nel latte. Un piatto antico, antesignano delle polpette, che nasce dalla sapienza contadina che ha fatto del recupero degli avanzi - e il pane raffermo è il primo e più importante degli avanzi - un caposaldo.
Infine come possono mancare gli arrosticini? Noti nel dialetto locale come rustell, sono proprio frutto dell’ingegno dei pastori del Gran Sasso, che intervallavano carni con pezzetti di grasso per renderle più morbide. Saranno accompagnate dal ciabotto, contorno di verdure tipico della regione Abruzzo, che evoca la ratatouille francese.