Ma che musica, Aleramo!

Ti porto dove c'è musica... cantava Eros Ramazzotti. Potremmo continuare la frase dicendo: "in Monferrato", perché le colline di Golosaria sono anche un vero e proprio laboratorio musicale. Soprattutto lo sono almeno dal Medioevo quando approdarono alla corte di Bonifacio I i più famosi trovatori provenzali come Raimbaut de Vaqueiras, Gauceln Faidit e Peire Vidal che composero testi e musiche ispirate dagli aleramici. Prese così inizio una tradizione che continuò nella musica sacra, sia cristiana sia ebraica, da un lato e nella musica popolare dall'altro, con le bande che girvano di piazza in piazza.

Il Monferrato però è anche teatri, con il Municipale e il Polietama di Casale Monferrato visitati spesso da Arturo Toscanini e Pietro Mascagni (a cui aggiungiamo il bellissimo teatro municipale di Alessandria andato distrutto nel corso del terribile bombardamento del 2 maggio 1944). E poi ancora i conservatori e le accademie musicali con i loro concorsi famosi in tutto il mondo, pensiamo ad esempio all'Istituto Soliva di Casale con l'omonimo concorso che premiava i più giovani talenti di pianoforte, o il Conservatorio Vivaldi di Alessandria con il concorso internazionale Pittaluga. quindi gli anni della musica leggera, con i tanti parolieri e le band tra cui quella di Fausto Leali, fino ad arrivare ai giorni nostri con alcuni importanti festival che portano sulle colline musicisti da tutto il mondo.

Una storia avvincente e ancora poco conosciuta che Il Monferrato ha voluto raccogliere in un libro "Il Monferrato Terra di musica", denso di informazioni e approfondimenti, che utilizza fonti storiche e notizie del proprio sterminato archivio per tracciare i dettagli di un apsetto che nessuno aveva ancora affrontato in modo così organico. Un nuovo volume che va ad arricchire la serie preziosa di testi che rappresentano un documento fondamentale per la storia moderna e l'identità di questo territorio.