Tante le iniziative avviate in Monferrato per assecondare le nuove richieste dei viaggiatori e promuovere l’idea di un turismo di prossimità
Se qualcosa di buono ha lasciato la pandemia, questo sicuramente coincide con la voglia di riappropriarci dei nostri luoghi. È un dato conclamato che la consapevolezza di quanto il Belpaese può offrire, nell’ultimo anno ha spinto gli italiani a riscoprire i benefici di un turismo lento e più sostenibile, maggiormente attento alla scoperta di luoghi nascosti e prodotti locali, in contatto con la natura e rispettoso dell’ambiente.
Tra i territori che maggiormente hanno colto questa necessità vi è il Monferrato, che vive oggi un fermento senza precedenti in termini di sinergie, offerta turistica e iniziative per rendere l’ospitalità un’esperienza da vivere a tutto tondo tra cultura, gusto e attività all’aria aperta.
Vite all'aperto
Dopo mesi di chiusura, è palpabile la voglia di uscire e tornare ad incontrarsi all’aperto. In questo senso, sono molteplici le iniziative rivolte agli amanti del trekking per conoscere più a fondo il Monferrato. È il caso de “Il Grande Cammino del Monferrato”, il progetto nato dall’intuizione di un gruppo di amici che hanno voluto creare un cammino iconico, una sorta di “Cammino di Santiago” in salsa monferrina. Ci sono 382 chilometri di tracciato già mappati: 18 tappe per 18 giornate di cammino (con passo allenato) e 4 giri più brevi ad anello, da poche tappe l’uno, ispirati ai vitigni autoctoni. Per poter ricevere tutti i gpx è necessario iscriversi al costo di 10 euro all’associazione ma intanto, per conoscere meglio questa realtà, il 23 maggio sarà possibile partecipare a un “Fuori Cammino” fra Acqui e Ovrano: 8,5 chilometri con picnic di primavera agli archi romani, cui si aggiungerà una visita guidata della città (prenotazioni al numero 328 1365544).
Sabato 15 maggio è stato invece inaugurato il “Percorso delle Tre Torri” tra i comuni di Castagnole Lanze, Neive e Barbaresco: 21 chilometri tra vigne e colline da percorrere a piedi, in bicicletta o in ebike e che uniscono i due anelli le suggestive torri che dominano i paesi. Percorsi che sono stati disegnati in una pratica cartina realizzata dall’artista Gabriella Piccatto in cui, tra le altre cose, si racconta anche cosa fare e vedere in ogni località, dalla visita alle cantine alla ricerca del tartufo; dai pranzi in agriturismo ai pernottamenti nelle strutture ricettive. Con uno spazio dedicato alle curiosità di ogni torre. (La Stampa)
In Monferrato l'economia è condivisa
Si chiama “L’Alveare dice sì!” il progetto nato a Parigi e oggi è arrivato anche in Piemonte per sviluppare l’idea di un’economia partecipativa. Chiunque, azienda associazione o privato, può aprire il proprio Alveare collegandosi al sito www.alvearechedicesi.it con l’intento di cercare produttori locali in un raggio di 200 chilometri di frutta, verdura, carne, formaggi, uova e altre cose buone e consumatori finali sulla base delle proprie conoscenze, individuando un luogo di riferimento in cui avverrà la distribuzione (un oratorio, un bar, un garage...).
Quando l’Alveare raggiunge un numero adeguato di fornitori l’avventura può avere inizio. Il canale di distribuzione viene organizzato con cadenza settimanale e ogni sette giorni, i produttori vendono online i prodotti sfruttando il filo diretto con la clientela e la location individuata per le consegne. In Monferrato sono già diverse i punti attivati dell’iniziativa: Casale Monferrato, Castelnuovo Don Bosco, Asti e, da alcuni giorni, anche Montiglio (al bar del lago di Codana. (La Stampa)
Maestri dell'ospitalità contadina
Sono 25 i primi “diplomati” piemontesi che hanno seguito il corso di Maestro dell’Ospitalità contadina organizzato da Terranostra con Inipa Nord-ovest per gli agriturismi di Campagna Amica di tutto il Piemonte con l’obiettivo di far crescere la qualità dell’accoglienza concentrandosi sull’identità delle strutture, sulla comunicazione efficace dell’offerta agrituristica e sulla capacità di interpretare il territorio per fare rete. Per rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori, sempre più attenti ai territori che visitano, occorre tornare al vero significato dell’agriturismo, un’azienda agricola che, puntando sulla multifunzionalità, deve offrire ai propri ospiti i suoi prodotti, il meglio del territorio, e che riesce a raccontare e far vivere la storia e la tradizione di un luogo. (Il Monferrato)