I Fratelli Rapalino di Neviglie rappresentano una storia di Langa iniziata a fine Ottocento con Francesco e Giuseppina che piantano le prime viti su quei "Sorì eroici" che rendono unico questo paesaggio. Siamo nelle terre di una malora che il lavoro di generazioni ha trasformato in oro. Oggi qui i vitigni principali sono ancora due, nebbiolo e moscato, che trovano un complesso di interpretazioni tra il tradizionale (da provare anche il loro Barbaresco e il Barbaresco Riserva Selezione Rapalin) e lo sperimentale con la spumantistica. Partiamo dal moscato che diventa Asti Metodo Classico Brut Circa 26 e rappresenta uno dei rari esempi di brut metodo classico da uve moscato. Il risultato è esaltante per un vino che ha il colore del limone, ouverture di un naso dove le note agrumate saranno dominanti con il cedro e i fiori d’arancio, ma anche il miele che ritorna in bocca.
L'acidità è spiccata, la chiusura secca in un bicchiere che annichilisce l'amaro a cui le interpretazioni di moscato secco ci hanno abituato. Un gran bel bicchiere che apre a un futuro difficile ma interessante per lo spumante secco da uve moscato. Tutto giocato sull'eleganza l'Alta Langa Metodo Classico Pas Dosè 1998 che ripercorre lo stesso sentiero agrumato anche se questa volta i profumi vireranno di più sulle note di arancia candita. In bocca ha una bella mineralità e una sapidità spiccata, vibrante.
Tra gli altri vini, ricordiamo il Langhe Pinot Nero "Pinò Néir", il Barbera d'Alba Superiore e il Freisa "Vughima".